Ascione Quinto |
Ascione Aldo |
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Ascione è stato tra i soci fondatori della “Società Amici dell’Arte”, il 14 marzo 1955, è stato il segretario ed animatore instancabile dell’associazione culturale nata per valorizzare la storia, la cultura, le tradizioni, l’enogastronomia e l’ambiente di Cervia e della Romagna
A lui è legato anche il recupero e il restauro di vari beni culturali cervesi ed in particolare della settecentesca Casa delle Aie, data in concessione nel 1965 dal Comune di Cervia all’associazione, per salvare lo storico edificio progettato nel 1790 dal grande Architetto Camillo Morigia, destinato all’abbandono e ad un inesorabile degrado.
Aldo Ascione (soprannominato “E’ méstar”) era nato nel 1920 a Fiesole, in Toscana, Alla fine degli anni Venti si trasferì a Cervia. Romagnolo di adozione divenne poi uno dei più autentici interpreti della cultura e delle tradizioni romagnole. Durante la seconda guerra mondiale, conobbe personaggi importanti come Geno Pampaloni, Don Bedeschi; visse i fermenti legati alla Liberazione, ma anche le tragedia della morte del fratello Quinto in Russia. Nel dopoguerra si dedicò all’insegnamento. Per 26 anni fu maestro elementare nella Scuola di Savio di Cervia.
Si considerava “maestro di campagna”, un maestro innamorato dei suoi ragazzi, anticonformista, poco incline al nozionismo, convinto che la scuola dovesse favorire l’uso “della ragione applicata al buon senso, alle cose pratiche della vita, alle forme semplici dell’arte, della storia, delle scienze”. Un carattere a volte scorbutico e scortese con i colleghi, ma disponibile a dare la sua collaborazione se c’era bisogno di lui. Ad Aldo Ascione si deve una battaglia culturale ed anche pratica per la difesa dei beni storici e monumentali di Cervia.
Fu tra i fautori e i protagonisti della ricomposizione della Banda cittadina di Cervia, che nel dopoguerra aveva organizzato anche con un impegno finanziario personale e suonando il basso. Collaborò personalmente al restauro dell’altare di San Filippo della Cattedrale, di dipinti nella sala adiacente alla chiesa del suffragio. Ci ha lasciato pregevoli stampe che raffigurano scorci e ambienti storici di “Cervia nuova”, disegnati con gusto e perizia. Quattro sue opere (disegni su vetro di grande formato – cm. 70×140) raffiguranti momenti significativi della storia Cevria Nuova, sono oggi esposte nel Palazzo comunale di Cervia.
I quadri sono stati donati all’Amministrazione comunale dalla Coop Giacomo Matteotti nel novembre 2017. Uno dei sogni non realizzati di Aldo Ascione fu la ricostruzione delle porte di Cervia, distrutte dall’esercito tedesco in ritirata, durante l’ultima guerra mondiale, alla vigilia della Liberazione di Cervia, avvenuta il 22 ottobre 1944. La Casa delle Aie era divenuta ormai la sua dimora abituale. Lo ricordava Gino Pilandri durante l’avvio dell’attività di ristorazione della Casa delle Aie, “seduto all’angolo di fronte all’ingresso, con alle spalle il caratteristico angolare romagnolo e, sul tavolo, un boccale di vino e un gotto di terracotta con gli spicchi di scalogno, salutare ed accogliere convivialmente amici ed ospiti”. Nel concludere un incontro in ricordo di Aldo Ascione, in occasione del 2° anniversario della scomparsa, Geno Pampaloni pronunciò queste parole:”L’amicizia era per lui un fine; l’amicizia è stata la sua vocazione, il suo destino, la sua verità e direi il suo capolavoro.” Il quarantennale della scomparsa di Aldo Ascione sarà l’occasione per l’Associazione Culturale Casa delle AIE Cervia di promuovere molteplici iniziative collocate nell’ambito della stagione culturale 2018-19 per rievocare un personaggio importante della storia di Cervia. |
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